ABITARE, PERCHÈ UN ARCHITETTO

Vivere comporta fare delle scelte: il lavoro, la compagnia, il tempo libero… abitare! La scelta della propria casa è il più delle volte condizionata da elementi esterni che indirizzano su decisioni che possono apparirci compromessi, più che sintesi di una serie selettiva di dati. Le ragioni di scelta possono essere economiche, di vicinanza ad un luogo o una persona, di spazio più o meno grande necessario al proprio modo di vivere, sociali e culturali. Ma ciò di cui non possiamo fare a meno è personalizzare lo spazio abitativo, di renderlo unico, insomma nostro. È dalle pitture rupestri dei nostri antenati che personalizziamo lo spazio che ci protegge, con una necessità ancestrale di “segnare” in modo univoco lo spazio che abitiamo, perché è solo nostro. Questo bisogno spesso è sofferto, ma può diventare un momento di creatività, di orgoglio per il risultato, di gratifica se affrontato con gli strumenti corretti e le giuste modalità.

Perché ci vuole un architetto di interni? Perché la funzione dell’architetto è quella di “filtrare” le richieste, le aspettative, i sogni del committente attraverso la sua personale capacità ed esperienza nel raggiungere la soluzione migliore per lui. Che sia un problema funzionale di spazi o anche di resa estetica, l’architetto sa interpretare le necessità, farle proprie in un processo di immedesimazione nella personalità del cliente e raggiungere in modo professionale risultati che il cliente da solo non può raggiungere; risultati che devono essere basati sulla peculiarità del singolo committente a cui vengono proposte soluzioni altrettanto peculiari, personali.


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