PITTURA, CARTA DA PARATI & Co - 1
La finitura delle pareti dei nostri ambienti è un argomento il più delle volte trascurato. Si programma lo spazio, gli arredi, le finiture dei pavimenti, sicuramente dei rivestimenti verticali dei bagni e alla fine si presenta la domanda: e le pareti come le facciamo? In una progettazione organica la scelta del colore e del materiale delle pareti è parte integrante ed integrata al resto, ma come detto i più delle volte si tralascia fino alla scelta meno impegnativa… ok facciamo una bella pittura di lavabile bianca. La pittura è sicuramente la soluzione più economica, abbastanza facile da realizzare, anche fai-da-te (vi è capitato mai di investire un pomeriggio domenicale piovoso a ripitturare un ambiente?) e le possibilità cromatiche sono così tante che la scelta, se non si sceglie il bianco, imbarazza non poco; prevedere l’effetto finale poi diventa un dubbio amletico. Inoltre consente una facile reversibilità o modifica totale di impatto estetico, con pochi lavori e basso costo. E la carta da parati? E quei bei pannelli in legno che ho visto su una rivista? Ecco alcuni consigli per orientarsi...
LA PITTURA
Se si sceglie la pittura e specialmente se si è indecisi, consiglio di fare sempre una prova colore (poca vernice che ha un minimo costo) applicata sulla parete interessata: il campione in ferramenta da solo un’idea del punto di colore, molto piccolo e lascia troppo all’immaginazione il risultato finale. Dobbiamo considerare che una prova diretta restituisce la vera resa dell’intensità con la luce che entra nell’ambiente; l’effetto del colore, per intensità e tono cromatico, cambierà la resa dell’illuminazione dell’ambiente perché virerà la luce diretta (sia naturale che artificiale) dove si sommeranno gli effetti della “temperatura colore” della sorgente luminosa al tono, estensione ed intensità della superficie riflettente. Un esempio: un armadio color bianco avorio (tono caldo di bianco) risentirà della vicinanza di una parete color bianco gesso (o ghiaccio, tono freddo) prendendo parte della sua temperatura colore, assomigliandogli e smorzando la differenza di tono, gradatamente in funzione della distanza.
Ormai conosciamo tutti le pitture lavabili (attenzione: pezzetto umida soltanto per togliere qualche piccola macchia con pochi passaggi… lavabile non significa impermeabile!), ma da tempo sono entrate nei nostri ambienti anche gli smalti: principale differenza è la resistenza all’acqua, le tempere sono poco resistenti, anche le lavabili, gli smalti sono coprenti e possono essere usati anche al posto dei rivestimenti ceramici o similari; certo è una scelta coraggiosa perché pur se resistenti all’acqua non sono resilienti (resistenti agli urti) per cui lo schienale di una cucina o l’interno di una doccia possono essere colpiti e lasciare nella scheggiatura un punto di infiltrazione. Nel caso consiglio le resine (sintetiche) che possono essere utilizzate anche sui pavimenti o i nuovi materiali come l’eco-malta, di base organica, molto performante ed ecologica che può
proporre la stessa superficie dal pavimento alla parete in un continuum di grande impatto.
Oltre alla possibilità della “stonalizzazione” del colore di base (variazioni di intensità, striature, macchie ecc.) c’è anche l’effetto della texture: la pittura può essere applicata a pennello (ormai meno frequente) o a rullo, con differenti risultati superficiali, apprezzabili di più se il colore è più scuro (sul bianco standard lo apprezziamo ad un palmo dalla parete e ci accorgiamo come è stata stesa). In diverse occasioni ho fatto applicare la pittura chiedendo allo specialista del pennello di lavorare nella maniera più casuale possibile nella stesura: non applicazione con movimenti verticali e stesura con movimenti orizzontali, ma con movimenti obliqui e casuali di stesura per avere un effetto di “caos ordinato”… e l‘effetto, anche se delicato, si apprezza, soprattutto con luce radente e colori scuri.
Altre finiture completano il quadro delle possibilità: stucco veneziano, spatolati, spugnati… un po’ legati a momenti di tendenza o che riecheggiano estetiche del passato… occhio a non strafare! Infine discorso a parte meritano gli interventi artistici: artisti abili possono rendere una parete intera un’opera d’arte, anche con interventi localizzati nel punto in cui sicuramente non ci saranno mobili a coprire la parte; la street art ci insegna quale impatto si può avere su una superficie estesa. Affidatevi, come sempre, ad un professionista per i migliori consigli ed accostamenti, il risultato finale complessivo ne gioverà: per una parete grande non basta un grande pennello!
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